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Il mondo al contrario

L’autore inizia la sua prefazione dicendo queste parole:
“Il Mondo al contrario” vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità.
Si ma al contrario di cosa? Del buonsenso!


Di cosa parla il romanzo?
Tutto. Qualsiasi evento e circostanza viene posta in discussione proprio partendo dalla considerazione che una normalità, un codice, un dannato buonsenso non debba più esistere in un paese moderno e progressista.
Nel mondo al contrario ogni ambito è posto sottosopra e i temi più cari alla società, come il rispetto della natura e dell’ambiente, subiscono quotidianamente delle amplificazioni e distorsioni tali da trasformarli da necessità per il benessere e per la prosperità del genere umano a vere e proprie religioni estremiste, assolute ed auto-referenziate.
Si tratta chiaramente di 375 pagine provocatorie, che non nascondono nulla della nostra società moderna, tutto è cominciato quando, Matteo Pucciarelli ha riassunto i contenuti del libro del 55enne già capo dei paracadutisti della Folgore in cui l’autore “si scaglia contro la ‘dittatura delle minoranze’ con un linguaggio triviale e sessista”.
Fosse solo questo, non ci sarebbe un romanzo; per l’autore, “se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità? Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale”. Questo è il mondo al contrario…
Analizziamo capitolo per capitolo tutte le tematiche che l’autore affronta.
Ambientalismo
Vannacci dichiara di credere al cambiamento climatico d’origine antropica e persino che esso sia significativo, ma contesta di esso alcune cose, cioè che si stia andando verso l’apocalisse, che la terra abbia comunque sperimentato cambiamenti più drastici. Secondo l’autore è necessario abbandonare gli isterismi della Thunberg, e concentrarsi sull’adattamento alle mutate condizioni climatiche. Egli dedica diverse pagine a favore di tutto ciò che è invece mutato geneticamente, e al bene che farebbe il nucleare.
Un capitolo a parte è dedicato all’animalismo, denunciando i vegani e coloro che tendono ad antropomorfizzare gli animali domestici.
Immigrazione
Altro tema discusso della nostra società, secondo l’autore il multiculturalismo mette a repentaglio coesione e stabilità cercando di includere in una società valori estranei. Bisogna prediligere la propria cultura, quella italiana. Non disprezza le altre, ma ritiene che in Italia debba continuare a prevalere quella tramandata dagli avi.
…anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità che si può invece scorgere in tutti gli affreschi, i quadri e le statue che dagli etruschi sono giunti ai giorni nostri”.
Legittima difesa
Il Generale lamenta che in Italia le leggi sembrino tutelare più i criminali che gli onesti cittadini, com’è nel caso degli occupanti abusivi di case. Propone che nel valutare la proporzionalità nella legittima difesa si considerino non le situazioni oggettive, ma la percezione di pericolo che al momento aveva chi si trova a doversi difendere da un’aggressione.
Patria
Vannacci rivendica il suo patriottismo e si duole che in Italia non si utilizzi più il termine “Patria” e che i maggiori simboli della stessa – l’inno e la bandiera – siano sempre più nascosti.
Propone di reintrodurre questi simboli nella vita di tutti i giorni, soprattutto tra i giovani.
Il fattore culturale è la principale caratteristica che definisce la nazionalità.
Gender
Si tratta del capitolo più contestato del libro. Tant’è che inizialmente aveva deciso di omettere questo capitolo, ma si è infine deciso a vergarlo perché “se non prendi una posizione non avrai nessuno contro di te, ma neanche con te”.
Questo capitolo è controverso, per quanto l’autore non pensa che l’omosessualità sia sbagliata pensa che debba rimanere relegata alla sfera della sessualità e non entrare in quella della famiglia. Ci sono rimandi all’adozione, e frasi d’impatto:
“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”
Con questa frase l’autore si limita a ribadire, in maniera forse provocatoria, quanto sopra affermato: ossia che la normalità, nell’uomo come nella stragrande maggioranza delle specie animali, sia l’accoppiamento tra maschi e femmine, la famiglia costituita da un maschio e una femmina.
Cosa ne penso?
Sono sincera, come sempre, leggendo le prime righe pensavo genuinamente fosse un romanzo totalmente scritto in chiave sarcastica. È forse molto prolisso nelle sue descrizioni, sembra che l’autore abbia voluto vomitare tutto il suo pensiero con annessi esempi sulla società attuale.
Molti, un po’ snobisticamente, hanno storto il naso all’idea del libro di Vannacci che per me comunque resta, nel complesso un’opera ben scritta.
Su moltissimi punti le opinioni del Generale ricalcano i programmi di Fratelli: no al multiculturalismo e all’immigrazione di massa, no al gender, sì al patriottismo, sì alla transizione energetica ma in maniera progressiva.
Per questo motivo mi sono avvicinata la romanzo senza saperne nulla, mi è stato consigliato da una persona a me vicina, che senza dirmi nulla mi ha chiesto la mia genuina opinione, e io ho voluto condividerla anche con voi.
Posso capire come alcune frasi abbiano alimentato le polemiche generali della massa, ripeto, io pensavo inizialmente si trattasse di uno scritto sarcastico, un “dico il contrario per far valere il mio vero pensiero”; invece si è rivelato tutt’altro.

Diciamo che non sono nemmeno d’accordo con l’idea che generale che l’autore sia mitomane che si proclama unico erede del grande condottiero romano.

Sulla questione della omosessualità, già si è scritto tutto... non mi è piaciuto il modo in cui viene esposta l’idea che sessualmente sia giusto avere partner dello stesso sesso, ma che tutto debba essere fatto al di fuori della famiglia, questo ci porta indietro di millenni forse, quando queste cose dovevano essere nascoste. Su questo argomento il generale ha osato andare oltre accettando almeno sessualmente la cosa, un passo avanti.
In ogni caso questo mondo al contrario pensavo genuinamente fosse un attacco ironico alle idee della destra, a partire dalla prima frase della prefazione, che avevo letto in chiave totalmente diversa.
Al di là della questione specifica dell’omosessualità, la vicenda Vannacci è una messa alla prova della libertà d’espressione in Italia. Lui è stato l’unico che ha osato sfidare i limiti del discorso “consentito”, per esprimere una sua opinione, tanto di cappello, per quanto io non sia della stessa idea di Vannacci.

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